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App e carte di credito, in Autogrill è rivoluzione mobile payment

L'ACCORDO
Via all'accordo con PayPal: i clienti potranno pagare smartphone tramite una app. Il ceo Preda: "Rafforziamo la nostra leadership nel settore del Food & Beverage anche sul fronte tecnologico"

di F.Me

In Autogrill si paga con PayPal. Grazie alla partnership, il gruppo introdurrà gradualmente in tutti i punti vendita gestiti direttamente un sistema di mobile proximity payment, che consentirà ai clienti di pagare comodamente e rapidamente via smartphone tramite una app integrata alla piattaforma PayPal e alle principali carte di credito.

"L’accordo con PayPal rafforza la leadership di Autogrill nel settore del Food & Beverage anche sul fronte tecnologico: con questo nuovo strumento abbiamo infatti la capacità di rispondere tempestivamente alle esigenze e allo stile di viaggio del consumatore moderno - spiega Alessandro Preda, ceo Europe di Autogrill - Questo nuovo servizio si affianca a quelli ad elevato contenuto tecnologico già offerti dall’Azienda come l’e-invoicing, il self ticketing e i sistemi di fidelity per i clienti, con i quali la nostra azienda vuole cogliere appieno la sfida della digitalizzazione dei servizi per confrontarsi con successo in un mercato in costante evoluzione”.

Autogrill prosegue così il percorso di digitalizzazione dei servizi per offrire alla propria clientela soluzioni innovative che consentano una maggiore comodità, risparmio di tempo e una minore impronta ecologica. In questo modo il Gruppo potrà fidelizzare la propria clientela con promozioni e servizi dedicati.

Questa nuova iniziativa fa seguito ad altri servizi votati all’innovazione che sono stati messi a punto da Autogrill a beneficio dei consumatori tra cui ad esempio la recente introduzione del servizio di connessione wi-fi gratuito nelle aree di servizio lungo la rete autostradale italiana.

“La collaborazione con Autogrill è per PayPal un’opportunità straordinaria di rendere subito concreta l'idea di New Money, così come raccontato nella nostra recente campagna pubblicitaria - sottolinea Angelo Meregalli, general manager di PayPal Italia - I nostri clienti potranno fare acquisti presso i punti di vendita grazie all’app dedicata di Autogrill direttamente da smartphone ed indipendentemente dal tipo di dispositivo. Un grande primo passo per le nostre ultime soluzioni PayPal-in-app e PayPal-in-store”.

Autogrill ha scelto la piattaforma Paydiant di PayPal come white label technology provider per questa partnership. Acquisita da PayPal nel 2015, Paydiant si occupa della reinvenzione dei pagamenti mobili e ha aiutato brand importanti come Subway, Harris Teeter, Capital One e molti altri a implementare pagamenti mobili, offerte e programmi fedeltà nelle proprie applicazioni. Nel progetto sarà coinvolta anche Ibm, partner del Gruppo per l’innovazione e lo sviluppo di software, infrastrutture e protocolli.

L'Ue riscrive il copyright: editori più forti contro Google & Co.
DIRITTO D'AUTORE
I creatori di contenuti giornalistici diventeranno per la prima volta titolari dei diritti al pari dei produttori di film e musica. Previste misure per velocizzare l'addio al geoblocking e favorire la negoziazione tra mercato audiovideo e piattaforme VoD. Ma gli Over the top partono all'attacco: "Così si blocca l'innovazione"

di Andrea Frollà

"Il lavoro di giornalisti, editori e autori deve essere giustamente retribuito, che sia svolto in una redazione o a casa, che sia diffuso offline o online, che sia pubblicato con una fotocopiatrice o con un hyperlink commerciale sul web". Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha introdotto così le nuove regole europee in materia di copyright.

In occasione del discorso sullo stato dell’Unione del 2016 del Presidente Juncker, la Commissione ha presentato oggi alcune proposte per la modernizzazione del diritto d’autore al fine di aumentare la diversità culturale in Europa e i contenuti disponibili online, oltre a introdurre norme più chiare per tutti gli utenti online. Le proposte conterranno inoltre strumenti per l’innovazione dell’istruzione, della ricerca e delle istituzioni che gestiscono il patrimonio culturale.

Il nuovo panorama digitale “creerà opportunità per i creatori europei se le norme saranno in grado di fornire chiarezza e certezze del diritto a tutti coloro che ne usufruiscono” ha sottolineato Junker presentando le iniziative che si inseriscono nella Strategia per il mercato unico digitale e puntano a garantire: maggiori possibilità di scelta e migliore accesso ai contenuti online e transfrontalieri; norme migliorate sul diritto d’autore per l’istruzione, la ricerca, il patrimonio culturale e l’inclusione delle persone con disabilità; un mercato più equo e sostenibile per i creatori, le industrie creative e la stampa. Come nel caso del pacchetto telecom, i pilastri della strategia Ue per il diritto d’autore sono 3.

Maggiori possibilità di scelta e migliore accesso ai contenuti online e transfrontalieri - Con la proposta sulla portabilità dei contenuti online dello scorso dicembre, ricorda la Commissione, “abbiamo concesso ai consumatori il diritto di utilizzare i propri abbonamenti online di film, musica, libri elettronici (e-book) quando si trovano al di fuori del paese di origine, ad esempio per trascorrere vacanze o per viaggi di lavoro”. Oggi Bruxelles, in materia di geoblocking propone un meccanismo giuridico che consenta alle emittenti di ottenere più facilmente le autorizzazioni dei titolari dei diritti di cui hanno bisogno per trasmettere programmi online in altri Stati membri dell’Ue. Si tratta di programmi che le emittenti trasmettono online contemporaneamente alle loro trasmissioni televisive nonché ai servizi di catch up che desiderano mettere a disposizione online in altri Stati membri (come MyTF1 in Francia o ZDF Mediathek in Germania). “Dare alle emittenti la possibilità di rendere disponibili la maggior parte dei propri contenuti, quali notiziari, documentari, programmi culturali, politici o di intrattenimento anche in altri Stati membri – spiega il documento - offrirà più scelta ai consumatori”.

Le nuove norme “renderanno più facile per gli operatori che offrono pacchetti di canali televisivi ottenere le autorizzazioni di cui hanno bisogno”. Invece di dover negoziare individualmente con ciascun titolare di diritti al fine di poter offrire tali pacchetti di canali provenienti da altri Stati membri dell’UE, saranno in grado di ottenere le licenze tramite organismi di gestione collettiva che rappresentano i titolari dei diritti. Questa soluzione aumenterà anche la scelta dei contenuti per i loro clienti.

Per contribuire allo sviluppo delle offerte di video on demand (VoD) in Europa, Bruxelles chiede agli Stati membri di istituire “organismi di negoziazione per raggiungere accordi in materia di concessione di licenze, comprese quelle per i servizi transfrontalieri, tra i titolari di diritti audiovisivi e le piattaforme VoD”.

Per migliorare l’accesso al ricco patrimonio culturale europeo, la nuova direttiva sul diritto d’autore aiuterà i musei, gli archivi e le altre istituzioni a digitalizzare e rendere disponibile a livello transfrontaliero opere fuori commercio, come libri o film protetti da diritti d’autore ma non più disponibili al pubblico.

In parallelo, la Commissione utilizzerà 1,46 miliardi di euro del programma Media di "Europa creativa" per sostenere ulteriormente la circolazione dei contenuti creativi al di là delle frontiere. Nello specifico vi saranno maggiori finanziamenti per il doppiaggio e la sottotitolazione, un nuovo catalogo delle opere audiovisive europee per i fornitori di VoD che potrà essere usato direttamente per la programmazione e strumenti online per migliorare la distribuzione digitale delle opere audiovisive europee e facilitarne il reperimento e la visualizzazione online.

Miglioramento delle norme sul diritto d’autore per la ricerca, l’istruzione e l’inclusione delle persone con disabilità - Gli studenti e gli insegnanti desiderano utilizzare materiali e tecnologie di apprendimento digitali, ma oggi quasi 1 su 4 educatori si trova ogni settimana di fronte a restrizioni relative ai diritti d’autore nella propria attività di insegnamento digitale. La Commissione ha proposto oggi una nuova eccezione per consentire agli istituti educativi di utilizzare materiali per illustrare l’insegnamento grazie a strumenti digitali e corsi online attraverso le frontiere.

La direttiva proposta contribuirà inoltre a rendere più facile per i ricercatori in tutta l’UE l'uso delle tecnologie di text and data mining (TDM) per l’analisi di grandi insiemi di dati. Questo "darà un impulso quanto mai necessario alla ricerca in materia di innovazione, considerando che attualmente quasi tutte le pubblicazioni scientifiche sono digitali e il loro volume complessivo è in aumento dell’8-9% ogni anno in tutto il mondo".

La Commissione propone inoltre una nuova eccezione UE obbligatoria che consenta alle istituzioni che gestiscono il patrimonio culturale di preservare le opere in formato digitale, fondamentali per la sopravvivenza del patrimonio culturale e per l’accesso dei cittadini a lungo termine.

Infine, la Commissione propone una legislazione per attuare il trattato di Marrakech volto a facilitare l’accesso alle opere pubblicate per le persone non vedenti, con disabilità visive o con altre difficoltà nella lettura di testi a stampa.

Un mercato più equo e sostenibile per i creatori e la stampa - La direttiva sul diritto d’autore ha lo scopo rafforzare la posizione dei titolari dei diritti nella negoziazione e nella percezione di una remunerazione per lo sfruttamento online dei contenuti su piattaforme per la condivisione di video quali Youtube o Dailymotion. Tali piattaforme avranno l’obbligo di utilizzare strumenti efficaci, come tecnologie per individuare automaticamente canzoni o opere audiovisive che i titolari dei diritti hanno identificato e la cui autorizzazione o eliminazione è stata concordata con le piattaforme.

I giornali, le riviste e altre pubblicazioni su stampa hanno beneficiato del passaggio dalla stampa ai servizi digitali e online quali i media sociali e gli aggregatori di notizie. Ciò ha portato a un pubblico più vasto, ma ha anche avuto un effetto sugli introiti pubblicitari e ha reso la concessione di licenze e il rispetto dei diritti di tali pubblicazioni sempre più difficile. La Commissione propone di introdurre un nuovo diritto connesso per gli editori, analogo a quello già esistente nel diritto dell’Unione per i produttori di film, i produttori discografici (di fonogrammi) e altri operatori delle industrie creative come le emittenti.

Il nuovo diritto riconosce l’importante ruolo svolto dagli editori e dalla stampa nell’investire in contenuti giornalistici di qualità e nel crearli, che è essenziale per l’accesso dei cittadini alla conoscenza nelle nostre società democratiche. Poiché saranno giuridicamente riconosciuti per la prima volta come titolari dei diritti, si troveranno in una posizione migliore quando dovranno negoziare con i servizi online l’uso dei propri contenuti o l’accesso ad essi e saranno maggiormente in grado di combattere la pirateria. Questo approccio fornirà a tutti gli operatori un quadro giuridico chiaro per la concessione di licenze per contenuti ad uso digitale e contribuirà allo sviluppo di modelli commerciali innovativi a vantaggio dei consumatori.

“Tale misura, che non mira a creare una tassa sui link né ad impedire la condivisione di notizie tra gli utenti,  consentirà agli editori europei di proteggere e valorizzare efficacemente i propri diritti nell’ambiente digitale, con effetti positivi sul pluralismo informativo, la libertà di stampa e la diversità culturale – commenta il presidente dell’Associazione europea degli editori di quotidiani (Enpa), Carlo Perrone, a cui fa eco il presidente della Fieg, Maurizio Costa: “L’iniziativa di riforma delle regole comunitarie rappresenta una indubbia opportunità di rafforzamento della tutela e della valorizzazione dei prodotti editoriali, da cui gli editori europei di giornali potranno trarre ulteriori prospettive di crescita”.

Il progetto di direttiva obbliga inoltre gli editori e i produttori alla trasparenza e ad informare gli autori o gli interpreti o esecutori dei profitti ottenuti con le loro opere. Inoltre istituisce un meccanismo per aiutare gli autori e gli interpreti ed esecutori ad ottenere una quota equa della remunerazione in sede di negoziazione con i produttori e gli editori e dovrebbe condurre ad un grado più elevato di fiducia tra tutti gli attori della catena del valore digitale.

"L'Europa desidera un accesso transfrontaliero alla nostra cultura così ricca e varia. La nostra proposta garantirà una maggiore disponibilità di contenuti, trasformando le norme europee sul diritto d’autore alla luce della nuova era digitale. Il contenuto creativo dell’Europa non deve essere inaccessibile, ma deve anche essere rigorosamente protetto, in particolare per migliorare le possibilità di remunerazione dei nostri creatori - commenta Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario per il Mercato unico digitale -. Avevamo annunciato che tutte le nostre iniziative per creare un mercato unico digitale sarebbero state completate entro la fine dell’anno e stiamo mantenendo la nostra promessa. Senza un mercato unico digitale efficiente perderemo creatività, crescita e occupazione."

Più investimenti e spinta sul 5G, Juncker svela il Piano telecom

STATEGIA UE

Strategia europea per attrarre risorse nelle infrastrutture digitali: regolamentazione light per chi investe, action plan per 5G e wi-fi. Giro di vite per gli Over the top. Attesi benefici per 910 miliardi e 1,3 milioni di posti di lavoro entro il 2025

di Patrizia Licata e Andrea Frollà

Accesso alla connessione ultra-veloce per tutti i driver socio-economici come scuole, università, centri di ricerca, hub di trasporto e amministrazioni pubbliche. Connettività di almeno 100 Mbps in ogni abitazione, anche rurale. Aree urbane, strade e stazioni coperti dal 5G, da portare sul mercato di almeno una metropoli di ogni stato dell’Unione a partire dal 2020.

Sono questi i tre obiettivi-pilastro del piano telecom, presentato dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in occasione del discorso 2016 sullo stato dell’Unione Europea. L’organo esecutivo comunitario punta in alto con un programma di iniziative indirizzato alla riscrittura delle regole del mercato tlc, all’aumento della competitività del settore e all’incoraggiamento degli investimenti nei network ad alta capacità di connessione.

"Dobbiamo essere connessi. La nostra economia ne ha bisogno. La gente ne ha bisogno. Dobbiamo investire in connettività ora" ha dichiarato il Presidente. E per preparare il futuro digitale dell'Europa, ecco appunto le proposte dell'esecutivo Ue sulla revisione delle regole per il settore delle telecominicazioni, il tanto atteso pacchetto telecom.

Per centrare questi obiettivi la Commissione propone meno lacci regolamentari per chi investe. Va in questo senso il nuovo European Electronic Communications Code che include "regole semplificate" che devono facilitare gli investimenti privati in infrastrutture in tutta l'Ue, con un effetto benefico previsto per l'economia dell'Unione pari a 910 miliardi di euro e 1,3 milioni di posti di lavoro in più entro il 2025. In aggiunta al codice per le comunicazioni elettroniche, la Commissione ha presentato un action plan per l'implementazione del 5G in tutta l'Ue a partire dal 2018. Altra iniziativa chiave è WiFi4EU per aiutare le amministrazioni cittadine dell'Ue a offrire punti di accesso wifi gratuito ai residenti.

Il nuovo European Electronic Communications Code è disegnato per permettere all'Europa di raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi di connettività, spiega la Commissione. Saranno necessari investimenti per 500 miliardi di euro in dieci anni, che dovranno arrivare per lo più dal settore privato, ma mancano all'appello 155 miliardi, calcola Bruxelles. Ecco dunque i punti chiave del Codice che cerca di stimolare gli investimenti con regole modernizzate per l'era digitale.

Proprio rispetto agli investimenti, la Commissione lancerà a fine anno un Fondo europeo broadband che combinerà investimenti pubblici e privati, supportando lo sviluppo dei progetti per banda larga in tutta l'Unione. Occorrerà, spiega Bruxelles, creare in Ue più concorrenza e prevedibilità per gli investimenti: le nuove regole mirano a dare certezza sui ritorni di lungo periodo tramite un quadro regolatorio stabile che appiani le differenze tra i diversi paesi Ue. La regolazione di mercato sarà applicata caso per caso: sarà più forte se occorre proteggere l'interesse dell'utente finale ma non sarà applicata, per esempio, se operatori rivali co-investono in reti ultra-veloci e si aprono alla partecipazione di player più piccoli. Il nuovo Codice chiede inoltre ai regolatori nazionali di mappare gli investimenti previsti dagli operatori, concedendo inoltre alle authority più poteri per agire contro chi devia dalle intenzioni dichiarate nelle differenti aree.

Secondo elemento è un utilizzo migliore dello spettro radio, anche qui per ridurre le differenze nelle pratiche regolatorie dei diversi Paesi Ue. Il Codice propone licenze di lunga durata e requisiti di utilizzo efficiente delle frequenze. Si chiede anche di armonizzare i tempi di rilascio delle frequenze tra i vari membri Ue.

Altri punti inseriti nel codice sono una più solida protezione del consumatore, per esempio rendendo più facile cambiare provider anche quando si è abbonati a pacchetti con più servizi (telefonia, Tv, Internet, ecc.), e la creazione di un ambiente online più sicuro per gli utenti e con regole uguali per tutti i player: nel pacchetto telecom ci sono specifiche norme che vengono estese ai nuovi attori del mondo Internet "che offrono servizi equivalenti a quelli degli operatori tradizionali", indica la Commissione. Il riferimento è a Skype, Whatsapp ecc. Il primo obiettivo di tale estensione delle norme agli Over the top è che queste aziende rispettino i requisiti dell'Ue in termini di sicurezza.  

Infine, come parte di queste proposte legislative, la Commissione chiede di rafforzare il ruolo dei regolatori telecom nazionali e del Berec per garantire un'applicazione omogenea e prevedibile delle regole su tutto il Digital Single Market, ovviando all'attuale frammentazione. La Commissione "conta sul Parlamento e sul Consiglio d'Europa perché diano l'avallo a questi ambiziosi obiettivi" presentati dall'esecutivo e "adottino le proposte legislative il prima possibile, cosicché gli europei possano beneficiare a pieno delle opportunità digitali".

“Senza network di comunicazione di prima classe non potrà esistere alcun Mercato unico digitale. Abbiamo bisogno di connettività che le persone possano permettersi e usare anche in mobilità – commenta Andrus Ansip, vicepresidente per il Digital single market -. Per centrare questo obiettivo, le politiche sullo spettro devono essere coordinate in modo migliore nell’Unione europea. Più competizione e integrazione del mercato europeo ci aiuterà a vincere queste sfide e favorire un buono sviluppo dell’ecosistema che nascerà dal nuovo Codice”.

Ansip torna poi sul dietrofront di Juncker sul fair use del roaming: "Avevamo fatto una proposta che copriva il 99% dei casi di roaming in Europa, ma non era abbastanza, dobbiamo coprire il 100% dei casi". Secondo il commissario "non è una questione semplice o bianco o nero, ma è un esercizio piuttosto complicato anche perché ci sono due minoranze di blocco, una dei Paesi del Nord" che hanno prezzi più bassi e rischiano di vedersi acquistare sim per essere utilizzate in roaming in Paesi più cari, e una dei Paesi del Sud che devono costruire infrastrutture per soddisfare i bisogni creati dai turisti durante l'estate ma che non possono rientrare dei costi duranti l'inverno". La sfida, aggiunge, è “evitare gli abusi".

Günther H. Oettinger, commissario per la Digital economy and society, aggiunge: “La connessione è il prerequisito chiave per il futuro digitale dell’Europa: IoT, digitalizzazione dell’industria, cloud e big data hanno bisogno di sicurezza e le migliori velocità e qualità possibili”. Sul 5G, prosegue Oettinger, l’Europa “ha l’ambizione di guidare lo sviluppo delle nuove reti” ed è il momento di “andare verso la gigabyte society e assicurarci che tutti i cittadini europei, in campagna o in città, possono avere a disposizione connessioni di qualità”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Settembre 2016

 
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